mercoledì 20 aprile 2011

sabato 16 aprile 2011

Post-Mo

L'architettura cambia. Negli anni 70 l'architetto Charles Jencks fa uno studio sull'architettura del dopoguerra puntando la sua attenzione, anziché sulle uguaglianze e le omogeneità delle varie forme di progettare, sulle differenze e le diversità di queste. Arriva infine alla conclusione che si è giunti ad una nuova epoca dell'Architettura, aperta e LIBERTARIA....
Tre aspetti principali sono incentrati su questo suo studio "Post-Moderno":
- il ritorno ad un'architettura figurativa;
- l'importanza che assume "il contesto" nella progettazione;
- il concetto di centralità.

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A partire dal 1973 si tende ad avere un rispetto maggiore per la natura e l'ambiente. Non c'è più quell'esigenza di "colonizzare" gli spazi verdi delle periferie e renderli "città". Si sviluppa quindi una maggiore sensibilità e si tende a migliorare e valorizzare l'esistente; si sviluppa il tema del museo.

Ieoh Ming Pei, Nuova ala della National Gallery of Art, Washington 1978
Pei nel progetto della nuova ala del museo si basa sulle geometrie diagonali che derivano da una sua lettura del contesto urbano.




Il 9 luglio 1968, gli amministratori della Galleria Nazionale selezionarono Pei a progettare un edificio per fornire spazio aggiuntivo per la collezione permanente e mostre temporanee, così come un nuovo centro per la ricerca in storia dell'arte. L'edificio doveva essere costruito sul terreno direttamente ad est della costruzione ad ovest che il Congresso aveva riservato per il museo al suo stabilimento nel 1937.








In un momento di introspezione, IM Pei ha risolto il problema della forma irregolare del sito dividendolo in un triangolo isoscele e un triangolo rettangolo più piccolo. Successivamente ha ricordato, "ho abbozzato un trapezio sul retro di una busta. Ho tracciato una linea diagonale attraverso il trapezio e prodotto due triangoli. Quello era l'inizio."
Lo schizzo iniziale, mostra la divisione del sito in due triangoli. La costruzione ad ovest è rappresentata dalle linee a sinistra del disegno, con la freccia che suggerisce il suo asse forte est-ovest.
Durante l'autunno del 1968 e l'inverno del 1969, Pei e il suo team stilistico hanno esplorato la geometria di base che governa la struttura del nuovo edificio. Molte delle loro idee sono registrate nel resoconto degli studi di lavoro, alcuni riguardanti strettamente il piano iniziale di Pei sulla base di due triangoli e altre possibilità alternative.
All'inizio del 1969, il progetto di Pei è stato raffinato ed elaborato per una forma quasi finale. I due triangoli di concezione originale dell'architetto erano allontanati per creare una fessura che sottolinea la separazione dei due spazi: uno per le funzioni pubbliche del museo e l'altro per il suo centro studi. Tre torri stavano cominciando ad emergere in corrispondenza degli angoli del triangolo isoscele, bilanciando l'asse est-ovest dell'edificio Occidentale.
La piazza è composta da lucernari sparsi ("cristalli") e una cascata per aggiungere luce e movimento per il percorso che collega i due edifici preesistenti.





"La nuova estensione East Wing della National Gallery, Washington DC, si siede su un sito difficile triangolare. Tuttavia, Pei è stato in grado di sfruttare questa caratteristica, dando il suo edificio a forma di cuneo un meraviglioso senso di presenza e di scopo scultorea. Una struttura post-tese in cemento, questa estensione per galleria d'arte più importanti di Washington segue la forma triangolare del proprio sito Fourth Avenue. Si trova su un sito di 8,8 ettari con un po 'ft 110.000 mq di spazio espositivo principale e 16.000 m² di spazi espositivi temporanei. Questa costruzione ha contribuito a modellare atteggiamenti di edificio del museo negli Stati Uniti negli anni 1970 e successivi."
                               "L'architettura del XX secolo: una storia visiva"




Pei  nacque in Cina nel 1917 e si trasferì negli Stati Uniti a diciotto anni per studiare architettura, e alla fine ha ricevuto lauree presso il Massachusetts Institute of Technology e Harvard University. Ha aperto il proprio studio a New York City nel 1955. Pei ha progettato alcuni degli edifici più importanti del mondo, tra cui: il Mile High Center di Denver, National terminale Airlines all'aeroporto JFK di New York, il John F. Kennedy Library di Boston, Bank of China Tower di Hong Kong, piramidi della Louvre di Parigi, Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland, l'edificio di estensione per l'Historisches Deutsches Museum di Berlino, e molti, molti di più sulla sua lunga e illustre carriera.






lunedì 11 aprile 2011

Sistema della ventilazione della Macroarea C

La zona, troppo distante dal mare per essere mitigata in estate dalle brezze marine, è abbastanza interna per dare origine a fenomeni di inversioni ed escursioni termiche nel periodo invernale.
La disposizione di alcuni assi viari principali lungo l’asse nord-est/sud-ovest danno origine a fenomeni di incanalamento del vento in entrambe le stagioni, specialmente lungo via dell’Arco di Travertino. La rugosità del terreno a sud-ovest è data dalla presenza di terreno ondulato con copertura erbacea ed alberi ora sparsi ora fitti, che grazie anche alla caratterizzazione collinare della zona garantisce il raffrescamento dell’aria estiva.
Per quanto riguarda i singoli edifici, i venti colpendoli provocano una sovrappressione sul lato sopravento e una depressione sul lato sottovento; questo fa si che la ventilazione ottimale si ha per aperture contrapposte sui due fronti.


Analisi della Macroarea

                                                                          Sistema Antropico
Problematiche/Punti di forza
obiettivi
strategie
Rete infrastrutturale funzionale e buona organizzazione gerarchica degli assi viari
                          
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Buona organizzazione del servizio di trasporto pubblico
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Poca sicurezza dal punto di vista pedonale
Fornire maggiore sicurezza dal punto di vista pedonale
Creazione di percorsi pedonali sicuri
Mancanza di luoghi di aggregazione
Inserire nuove centralità come luoghi di aggregazione sociale
Aumentare la capillarità di servizi e spazi pubblici
Forte presenza di edifici residenziali, però contrapposti a molti vuoti urbani
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Presenza di zone verdi e archeologiche che danno buona qualità all’area
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Forte presenza del verde nel tessuto
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Presenza  di aree dismesse e di degrado che si prestano a una nuova riorganizzazione
Contrastare il degrado urbano attraverso nuovi interventi
Creazione di un tessuto omogeneo e integrato


Sistema Bioclimatico

LE STAGIONI ED IL CLIMA DI ROMA
Il clima di Roma è di tipo temperato, con valori particolarmente miti sulle coste, e moderatamente freddo, soprattutto d'inverno nelle zone più interne.
In primavera la forte instabilità dell'aria dà origini a fenomeni intensi e localmente temporaleschi. Si assiste ad un tipo di tempo fortemente variabile, causato dal continuo passaggio di veloci perturbazioni atlantiche con direttrice Nord-Ovest Sud-Est. Nel mese di Maggio il tempo tende generalmente a stabilizzarsi, con possibili onde di calore e giornate serene, intervallate però verso la fine della primavera e l'inizio dell'estate da piogge e locali temporali. Notevoli, soprattutto nella fase iniziale, le escursioni termiche che possono raggiungere nella città anche i 20 gradi
L'inizio della stagione estiva è spesso disturbato da frequenti irruzioni di aria più fredda che venendo a contatto con l'aria più calda del vicino Tirreno danno origine a manifestazioni temporalesche piuttosto violente che si verificano principalmente nel mese di Giugno. Da Luglio in poi si assiste ad un generale livellamento verso l'alto della pressione e all'insediamento dell'anticiclone delle Azzorre che garantisce tempo stabile, notevole soleggiamento (garantito dall’alta pressione), e calma di venti. In più sempre a causa della circolazione anticiclonica, l'aria ristagna nei bassi strati, si arricchisce di vapore acqueo ed aumenta la percentuale di umidità. La persistenza di tale situazione aggrava sensibilmente il disagio dell'afa.
 Alla fine della stagione estiva, nel mese di Settembre, la circolazione atmosferica assume una spiccata instabilità. Frequenti le perturbazioni atlantiche umide e cariche di pioggia e precedute da venti a carattere prevalentemente meridionale (libeccio e scirocco) In questi situazioni Roma è interessata da un intenso peggioramento, seguito poi, con l'andare della stagione da una progressiva diminuzione della pressione ed un aumento significativo delle precipitazioni con un massimo nel mese di novembre (112 mm). A stagione avanzata e principalmente verso la fine di Novembre e inizio di Dicembre la città è esposta più frequentemente ad irruzioni di aria fredda, prevalentemente da Nord/Nord Est, che apportano una diminuzione consistente della temperatura, forti venti e cielo prevalentemente sereno.
Nell'inizio della stagione frequenti e intense sono le depressioni che hanno origine sul golfo ligure e che influenzano il clima di Roma. Col progredire della stagione queste si attenuano progressivamente con un minimo nel mese di gennaio, dove prevale un certo livellamento di alte pressioni. Il mese successivo, Febbraio, è spesso caratterizzato dal dominio dell'alta pressione Russo - Siberiana con conseguente forti irruzioni di aria fredda, una conseguente diminuzione della temperatura, venti molto sostenuti, ma cielo sereno o poco nuvoloso. In questa situazione, l'Appennino riveste un ruolo determinante, poiché divide nettamente il versante tirrenico da quello adriatico, apportando come detto sul primo, un forte vento freddo con cielo sereno, e sul secondo forti precipitazioni.

SOLEGGIAMENTO
Nei giorni di equinozio le facciate degli edifici rivolte a sud riceveranno i raggi del sole all’alba e al tramonto, quelle a nord non saranno mai illuminate direttamente, quelle ad est dall’alba fino a mezzogiorno, e quindi ad ovest da mezzogiorno al tramonto.

Le facciate poste a sud ricevono luce dalle sei di mattina fino alle sei di sera in primavera ed estate, e dall’alba al tramonto in autunno ed inverno; quelle a nord saranno soleggiate solo d’estate e in primavera nelle prime ore della mattina, dall’alba fino alle sei, o nelle ultime ore del pomeriggio, dalle diciotto al tramonto; quelle ad est saranno sempre soleggiate dall’alba fino a mezzogiorno e quelle ad ovest da mezzogiorno fino al tramonto, sempre.






 Schemi della ventilazione




Sistema Biofisico




La carta litografica della nostra area di interesse permette di vedere come il terreno sia prettamente tufaceo. Questo è dovuto all'intensa attività vulcanica, legata alla tettonica distensiva del versante  appenninico, degli apparati Vulsino, Cimino, Sabatino e Albano, che si presentano oggi in complessi rilievi collinari con caldere spesso occupate da specchi lacustri. Nell’immagine sottostante vediamo evidenziati in rosso i principali rilievi di origine vulcanica.



Qui di seguito vediamo una rappresentazione delle curve di livello in relazione al tessuto urbano: possiamo facilmente osservare come gli insediamenti siano concentrati nelle zone più pianeggianti.

SPECIE ARBOREE-RETE NATURA
Tra le specie arboree ricordiamo l'Acero americano, il Platano del lungotevere e la Robinia (Nord America) che ha invaso la vegetazione naturale grazie alla capacità di propagarsi tramite rizomi sotterranei. A Roma, questa specie sostituisce i popolamenti igrofili dei fossi inquinati e colonizza le scarpate lungo strade, autostrade e ferrovie.
Anche se la presenza di specie esotiche è notevole, la vegetazione naturale a Roma è molto rilevante. La sopravvivenza delle specie naturali è dovuta al fatto che nella città di Roma sono presenti alcuni biotopi (Inviolatella, Insugherata, Acquatraversa, Pineto,Infernaccio e i boschi della Farnesina e della Pisana) che ne hanno permesso la penetrazione e la conservazione. Purtroppo però solo alcuni di questi biotopi sono protetti e la tutela non è ancora adeguata.

Qui di seguito vediamo un’estrapolazione della Carta delle Aree Protette e della Rete Naturale, in cui è facilmente riconoscibile per la sua forma allungata il Parco Naturale Regionale dell’Appia Antica (PR3), che si estende fino al limite sud-ovest della nostra area di interesse. Il Parco dell’Appia Antica si può idealmente considerare come parte di un grande polmone verde che si estende a sud, lungo i rilievi dei Colli Albani, fino a Velletri: il Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani (PR5).



domenica 3 aprile 2011

Cambio area di Progetto

La scelta dell'area si è spostata sulla zona 52 della macroarea C, una piccola area con una preesistenza archeologica da valorizzare con un progetto compatibile. La mia idea di progettare un museo-scuola sulla storia del gioiello etrusca-romana valorizzerà questa zona, rivalutando anche le preesistenze archeologiche qui presenti.